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Alternative vegetali alla carne, attenzione alle micotossine

Una serie di studi internazionali rivelano i potenziali rischi per la salute derivanti dalle micotossine nelle alternative vegetali alla carne.

Sostituti della carne plant-based contenenti micotossine possono essere tossici. Lo rivela la scienza. Iniziamo dall’Italia. Un gruppo di ricerca dell’Università di Parma ha recentemente analizzato la presenza di micotossine nelle materie prime proteiche utilizzate per produrre i sostituti della carne a base vegetale, come legumi e glutine di cereali. Tutti gli studi sono giunti ad una preoccupante conclusione: quando si sostituisce la carne con queste alternative vegetali nella dieta è alto il rischio di sviluppo di alcune forme di cancro, a causa degli alti livelli di certe micotossine riscontrate negli ingredienti proteici vegetali.

Quando si parla di sostituire la carne con alternative vegetali, i promotori di questi prodotti ne esaltano i presunti benefici, senza mai interrogarsi sui possibili effetti negativi. Per questo motivo, una serie di studi scientifici del programma di ricerca European Food Risk Assessment Fellowship Programme (EU-FORA) della European Food Safety Authority (EFSA), ha proposto di valutare i rischi che derivano passando da una dieta con carne ad una dieta contenente alimenti vegetali di finta carne. In tutti gli studi in questione, le alternative vegetali alla carne analizzate sono risultate contaminate da micotossine. L’EFSA a proposito ha pubblicato una sintesi della ricerca sull’EFSA Journal, con una panoramica completa su come un cambiamento della dieta verso le alternative vegetali possa comportare dei gravi rischi per la salute, calcolando le stime dei vari casi di forme tumorali per la popolazione italiana.

Il programma di ricerca è iniziato con una revisione sistematica per analizzare come sono diffuse le tossine naturali nelle alternative a base vegetale più comuni in Europa, fornendo un quadro sulla loro presenza e concentrazione nei prodotti vegetali di finta carne. In particolare, sono state trovate miscele di micotossine con pericolosi effetti tossici in diversi alimenti a base di soia, rivelando un rischio elevato per i consumatori. Il primo studio condotto nell’ambito del programma di ricerca si propone dunque di colmare le lacune sull’argomento, valutando il rischio di sostituire la carne con le alternative vegetali per quanto riguarda l’esposizione alle micotossine. È stata quindi considerata una sostituzione completa del consumo di carne con prodotti di finta carne a base di soia ed è stata valutata l’esposizione all’aflatossina B1, potente carcinogena a livello del fegato e all’ocratossina A, dall’attività nefrotossica. I risultati hanno mostrato una situazione sconcertante: la sostituzione totale della carne con la soia nella dieta ha comportato un’alta presenza di aflatossina B1, con un conseguente aumento del rischio di cancro al fegato e un rischio potenziale di cancro renale, con la perdita di 12.080 anni di vita sana per Paese.

Sono state trovate miscele di #micotossine con effetti tossici in diversi alimenti #PlantBased base di #soia: un’alta presenza di #aflatossina B1. Condividi il Tweet

Il secondo studio condotto dagli stessi autori nell’ambito del progetto, è andato ancora più a fondo della questione, prendendo in esame 13 campioni di prodotti di finta di carne a base di soia, piselli, ceci, lupini e seitan e utilizzando un metodo multi-micotossine. In questo modo è stata valutata l’esposizione dei consumatori italiani a tutti i tipi di micotossine, come aflatossine, ocratossina A, fumonisine e zearalenone. Tutti i campioni sono risultati contaminati da una o più micotossine e simulando una totale sostituzione della carne con questi prodotti è emersa un’esposizione al pericolo molto elevata, con seri problemi di salute, come compromissione della funzionalità del fegato e cancro ai reni. Tutti i risultati del progetto forniscono quindi un quadro preoccupante, che mostra la presenza di multi-micotossine nelle alternative vegetali alla carne e un peggioramento sostanziale della salute, se queste prendessero totalmente il posto della carne nella nostra alimentazione.

A completare il quadro, un altro recentissimo studio peer-reviewed, che non fa altro che confermare gli stessi rischi emersi per la salute associati al consumo delle alternative alla carne a base vegetale. In particolare, questo studio si è concentrato sulla co-presenza di sedici micotossine in 105 alternative alla carne a base di grano, legumi e verdure in Italia. L’esposizione cumulativa a diverse micotossine ha rivelato un significativo rischio per la salute, tra cui citotossicità, interferenza con il sistema immunitario, genotossicità e cancerogenicità. La presenza di micotossine è stata rilevata in percentuale significativa nei legumi, nelle verdure e nel glutine di frumento, comunemente usati come ingredienti nelle alternative alla carne a base vegetale, rappresentando una potenziale minaccia per i consumatori, specialmente vegetariani e vegani che fanno uso di questi cibi.

Quando si sostituisce la #carne con alternative #PlantBased, è alto il rischio di sviluppo di alcune forme di #cancro, a causa degli alti livelli di alcune #micotossine. Condividi il Tweet

Già studi passati avevano mostrato che questi prodotti iper-processati vegetali sono dannosi per la salute, per l’alto livello di trasformazione industriale che subiscono per modificare i vegetali in qualcosa che assomigli alla carne, pieni di additivi, zuccheri e amidi modificati, oli raffinati, sale e grassi idrogenati. Il loro consumo è stato associato ad un aumento del rischio di diabete, obesità, ischemie, infarti, ictus, invecchiamento precoce e morte prematura. La contaminazione da micotossine è un’ulteriore conferma che il consumo di questi prodotti non è poi così salutare.

Tenendo conto della presenza di micotossine in questi alimenti e la tendenza verso il consumo di prodotti vegetali che si propongono di sostituire la carne, bisognerebbe, secondo gli autori, che le normative fossero aggiornate e che i prodotti fossero correttamente regolamentati in base ai rischi che derivano dal loro consumo. Gli autori concludono che un cambiamento dei nostri modelli alimentari verso le alternative vegetali alla carne potrà aumentare pericolosamente l’esposizione alle tossine presenti in questi prodotti, per cui si rende necessario che i responsabili politici della Commissione europea stabiliscano una regolamentazione con dei limiti massimi per i contaminanti riscontrati nei vegetali, al fine di garantire la sicurezza alimentare dei consumatori.

Agronomo e divulgatrice scientifica. Autrice e coautrice di 11 pubblicazioni scientifiche e di numerosi articoli riguardanti l’alimentazione umana e gli impatti della stessa sulla salute e sull’ambiente, nel 2010 ha conseguito il titolo di DoctorEuropaeus e Ph. Doctor in Produzioni Animali, Sanità e Igiene degli Alimenti nei Paesi a Clima Mediterraneo. Cura GenBioAgroNutrition, “un blog a sostegno dell’Agroalimentare Italiano, della Dieta Mediterranea e della Ricerca Biomedica, contro la disinformazione pseudoscientifica”, che aggiorna quotidianamente.