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Insetti nel piatto, vantaggi e svantaggi

Via libera agli insetti commestibili a tavola. Alimenti ad alto valore proteico finora assenti nei Paesi Occidentali. Se da un lato si storce (comprensibilmente) il naso, dall’altro potrebbe essere un vantaggio, soprattutto se destinati al comparto della mangimistica.

C’è chi dice sì a gustare pietanze a base di grilli, cavallette o magari scarafaggi. Al momento ci si deve accontentare delle ricette che prevedono il ricorso alle tarme della farina, che hanno avuto il via libera dall’Ue alla commercializzazione. Un’approvazione che pone interrogativi e problematiche.

I vantaggi? Gli insetti sono alimenti ad alto contenuto proteico, una sorta di asso nella manica per soddisfare un fabbisogno nutrizionale mondiale che la FAO stima in crescita del 70% al 2050. Gli svantaggi? I possibili rischi alimentari derivanti dal consumo di insetti ed il loro allevamento, che probabilmente porterà ad impiegare rilevanti dosi di antibiotici per scongiurare pericoli biologici negli ambienti in cui verrà effettuato. Una soluzione su cui convengono i più è l’idea di utilizzare gli insetti edibili per mangimi animali e sottoprodotti vegetali, ma la strada non è in discesa.

I #rischi #alimentari derivanti dal consumo di #insetti ed il loro #allevamento sono legati anche all'impiego di rilevanti dosi di #antibiotici per scongiurarne i pericoli biologici. Condividi il Tweet

L’autorizzazione

Dopo l’autorizzazione dell’Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare) a poter mangiare le larve essiccate del coleottero Tenebrione mugnaio, note anche come tarme della farina, è arrivata anche quella dell’Ue. Via libera a proposte gastronomiche con larve intere, a snack e a farine con cui preparare ricette dolci e salate. Si tratta dei primi insetti riconosciuti edibili e nel frattempo l’Efsa ne sta valutando altri sedici, di cui undici sono entrati nella valutazione del rischio, mentre gli altri cinque sono in fase di verifica di idoneità.

Un futuro per cui si è già pronti. Ad esempio, nel torinese da anni c’è un allevamento di insetti destinati all’alimentazione di animali esotici, ma appena il regolamento dell’Unione europea sarà recepito anche in Italia, ci sarà la commercializzazione e il consumo per l’alimentazione umana.

Appena l'#UE recepirà le direttive #Efsa, anche in #Italia gli #insetti nel piatto saranno ufficialmente permessi. Condividi il Tweet

Insetti a tavola

A livello nutrizionale, gli insetti hanno tre macronutrienti principali: grassi, chitina e proteine. È su queste ultime che c’è grande interesse, perché sono proteine nobili, paragonabili a quelle fornite dalla carne e dal pesce.

“Interessante anche la presenza di ferro, zinco, magnesio e di numerose vitamine come la B12, che sono spesso carenti nelle sempre più praticate diete vegetariane e vegane.

Uno dei motivi per cui i consumatori europei potrebbero amare gli insetti a tavola è proprio per i vantaggi a livello nutrizionale”, commenta Maria Caramelli, dell’Istituto Zooprofilattico di Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta: “Quanto alla sicurezza, un rischio accertato è legato alle reazioni allergiche, che potrebbero verificarsi nelle persone già intolleranti ai crostacei o agli acari della polvere. Non a caso l’autorizzazione stabilisce requisiti di etichettatura specifici per quanto riguarda l’allergenicità.”

Quanto alla #sicurezza, un rischio accertato degli #insetti nel piatto è legato alle #ReazioniAllergiche nelle persone già intolleranti ai crostacei o agli acari della polvere. Condividi il Tweet

Attenzione agli allevamenti di insetti

Non è tutto oro ciò che luccica. Questa saggezza popolare si riflette anche negli allevamenti di insetti, che non sembrano la soluzione madre per la sostenibilità dell’uomo in campo alimentare.

La concentrazione d’insetti in ambienti ristretti pone alcune criticità igienico-sanitarie da affrontare. Esistono agenti patogeni che possono decimare o annientare del tutto queste popolazioni di insetti, così per evitare il peggio si deve ricorrere ad antibiotici, che possono causare residui e aumentare il livello di antibiotico-resistenza.

Per quanto riguarda l’impatto ambientale di eventuali residui d’allevamento e sottoprodotti di lavorazione, non ci sono molti studi. Probabilmente le deiezioni potranno essere utilizzate come compost e quindi essere smaltite con semplicità.

Altra questione da non trascurare è quella legata all’attenzione da avere nella scelta delle specie da allevare: in caso di fughe dall’allevamento non devono essere turbati gli equilibri ecologici.

“Non possiamo ripiegare sugli insetti come soluzione all’insostenibilità dell’attuale produzione alimentare. La narrazione deve rispecchiare la realtà. Ad esempio, in Italia per produrre un chilo di carne si impatta un quinto in meno rispetto alle altre parti del mondo, quindi molto dipende dal sistema preso in considerazione”, osserva Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia: “La produzione degli insetti su scala industriale non sarà poi così sostenibile. Basti pensare all’uso che si dovrà fare degli antibiotici o delle farine per farli crescere.”

Gli #insetti non sono la soluzione all’insostenibilità dell’attuale #ProduzioneAlimementare. Condividi il Tweet

Insetti per mangimi

Il settore della mangimistica è quello che potrebbe beneficiare del cosiddetto nuovo cibo. ll livello proteico delle farine a base di insetti è prossimo o superiore al 50% rispetto alle farine tradizionali e contiene anche interessanti quantitativi di aminoacidi, come metionina e lisina. Inoltre, ben si prestano a sostituire soia e mais nell’alimentazione di polli e suini.

Tutto ciò a patto che si modifichino le normative vigenti. Secondo il regolamento Ce n. 767/2009, gli animali allevati nell’Unione europea possono essere alimentati solo con prodotti sicuri, quindi no escrementi e contenuti del tratto digestivo, no rifiuti delle cucine, no generi alimentari non più destinati al consumo umano e non processati che contengono carne o pesce.

Inoltre, l’uso di proteine derivanti da animali d’allevamento è vietato nei mangimi per ruminanti e per i suini e polli. Le proteine a base di insetti non sono ancora consentite per l’uso nei mangimi per suini o pollame, mentre è consentito per animali domestici e per gli animali acquatici.

Gli insetti commestibili, ora una novità, cosa rappresenteranno in futuro? Un alimento ordinario presente sulle tavole di tutto il mondo, o mangimi per animali? Oppure sono solo destinati ad una moda passeggera, che si arenerà nonostante le autorizzazioni? Voi, cosa ne pensate?

Il settore della #mangimistica è quello che potrebbe beneficiare del cosiddetto #NuovoCibo e delle farine a base di #insetti. Condividi il Tweet

 

Giornalista ed eco blogger, da sempre si occupa di temi legati alla sostenibilità ambientale e al food. Scrive per testate giornalistiche sia cartacee sia online e per blog aziendali. È laureata in Sociologia, con indirizzo Territorio e ambiente, all'università La Sapienza di Roma.