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Piano di Controllo Nazionale Pluriennale, ultimi risultati

La conferma dagli esiti dei controlli ufficiali sulle filiere agroalimentari. Migliaia di ispezioni ed esami in ogni settore, con particolare attenzione alla carne e ai suoi prodotti.

È gratificante sapere che ciò che mettiamo in tavola sia salubre e sicuro. In particolare quando si tratta di prodotti di origine animale, carne in primo luogo. Al lavoro per darci queste garanzie sono migliaia di professionisti incaricati di ispezionare, controllare e analizzare ogni dettaglio, dal mangime che entra in allevamento sino alla fettina sul banco di vendita o sul tavolo del ristorante. Un lavoro ciclopico i cui risultati sono riassunti nel PCNP, acronimo di Piano di Controllo Nazionale Pluriennale, diffuso in questi giorni. A guidarne le fila i dicasteri della salute, dell’agricoltura, dell’ambiente, vari corpi di polizia, l’Agenzia delle Dogane e gli enti locali.


Una mole impressionante di rilievi e controlli

Non deve stupire che i dati più recenti risalgano al 2022. Impossibile una maggiore celerità se si tiene conto della monumentale mole di rilievi in ogni filiera, da quella vegetale a quella animale. Qualche numero può dare un’idea di questa complessità. Più di 142mila i controlli ufficiali sugli operatori, oltre 284mila quelli sugli stabilimenti registrati, in entrambi i casi un numero superiore rispetto agli anni precedenti.

Alle ispezioni hanno fatto seguito poco meno di 47mila controlli di laboratorio, con analisi analitiche e microbiologiche. Poche le irregolarità, appena lo 0,33%. Nessuna filiera è stata trascurata o esclusa. I controlli hanno riguardato tutti, dalle produzioni a denominazione di origine a quelle biologiche. Poi i prodotti di importazione e anche quelli destinati all’export. E i risultati complessivi sono molto soddisfacenti.


Più controlli per le produzioni animali

Prendiamo il caso delle produzioni animali. È qui che si sono concentrate le attività di controllo su operatori e stabilimenti, con una intensità decisamente superiore rispetto a quanto avvenuto per le produzioni vegetali. Rispettivamente circa il 14% contro meno dell’uno percento. A dispetto di questa maggiore intensità di verifica, per i prodotti di origine animale i casi “non conformi”, come vengono definiti quelli fuori regola, si fermano abbondantemente sotto l’uno percento.

È opportuno ricordare che rientrano nella categoria delle “non conformità” anche rilievi di modesta gravità, che si estinguono con sanzioni amministrative. Entrando nel dettaglio, i controlli si sono estesi a tutti gli operatori della filiera del pollame e a oltre la metà di quelli che operano nelle carni bovine e suine. Eccellenti i riscontri, nessuna sanzione giudiziaria e solo poche irregolarità passibili di multa.


I controlli sui farmaci veterinari e i mangimi

Le attività di controllo si sono poi estese ai farmaci veterinari, dalla produzione al loro impiego in allevamento. Anche in questo caso controlli serrati, che hanno richiesto circa mezzo milione di analisi per verificare negli animali e nei loro prodotti la presenza di sostanze indesiderate, illegali o al di sopra dei limiti consentiti. Indagini che hanno riguardato tutti, dai bovini ai pesci, dal pollame al miele. Risultati irregolari? Appena 49, lo 0,01% sul totale delle analisi. Praticamente nulla. Nel caso del pollame, poi, si scende a zero.

Non potevano mancare i mangimi dall’elenco dei controlli da inserire nel “Piano Controlli”. Due come sempre i pilastri di azione, quello ispettivo nelle aziende di produzione e quello di analisi di laboratorio dei campioni di mangime. Più di ottomila le attività ispezionate con la raccolta di quasi diecimila campioni da analizzare. Qualche caso di “non conformità” c’è stato, ma per la maggior parte “peccati veniali”, risolti con semplici sanzioni amministrative.


Pres
e in considerazione anche il benessere e le patologie animali

Non è finita qui. Nel solco della filosofia One Health, concetto di salute circolare che accomuna ambiente, persone e animali sotto il profilo sanitario, il Piano Controlli ha preso in considerazione anche le patologie animali che possono avere un significato per la salute collettiva. Tutte le malattie degli animali che possono rappresentare un rischio sono monitorate e tenute sotto controllo. Per molte l’Italia vanta l’attribuzione di nazione indenne o a basso rischio. Merito dell’operato dei servizi veterinari italiani, fra i più efficienti in Europa.

Anche il monitoraggio del benessere animale è rientrato fra gli obiettivi delle verifiche e i risultati sono soddisfacenti. Poche le situazioni fuori norma, per lo più legate alle caratteristiche strutturali degli allevamenti. Complesso e costoso risolverle e richiedono tempo, ma si registrano tuttavia miglioramenti. Controlli estesi al trasporto e alla macellazione, con sensibile riduzione delle irregolarità rispetto agli anni precedenti.

Il quadro complessivo conferma dunque le garanzie di sicurezza e salubrità che i prodotti di origine animale possono vantare, sia per l’efficienza e la profondità dei controlli, sia per gli esiti degli stessi. Controlli, è opportuno ricordare, che si estendono a tutti gli alimenti, anche quelli di origine vegetale, prendendo in considerazione in questo caso altri fattori, come la presenza di residui di pesticidi e sostanze contaminanti. Per alcuni di essi le verifiche hanno fatto emergere qualche nota dolente, ma con miglioramenti importanti rispetto al passato. Ma va ribadito che l’estesa e accurata presenza di controlli in tutte le filiere alimentari rappresenta motivo di garanzia per ogni cibo che si porta in tavola.

Giornalista professionista, laureato in medicina veterinaria, già direttore responsabile di riviste dedicate alla zootecnia e redattore capo di periodici del settore agricolo, ha ricoperto incarichi di coordinamento in imprese editoriali. Autore di libri sull'allevamento degli animali, è impegnato nella divulgazione di temi tecnici, politici ed economici di interesse per il settore zootecnico.